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Destra o sinistra? Nessuna delle due, grazie…

dicembre 4, 2007

paura1.pngDiciamoci la verità: se si andasse alle urne domattina, cosa votereste?

Personalmente in una simile eventualità mi troverei in serio imbarazzo. Mai come in questi ultimi tempi, infatti, la politica è e viene percepita come un’entità distante anni luce dalle problematiche reali dei cittadini.

Li vediamo e li sentiamo tutti i giorni a rimpallarsi responsabilità, a discutere di cose che hanno ben poco a che fare con le esigenze concrete della gente, a teorizzare strategie e schieramenti, a fare e disfare partiti, ma in concreto non risolvono mai nulla…o comunque non riusciamo a notare apprezzabili miglioramenti nelle nostre condizioni di vita, mentre i problemi irrisolti rimangono tutti lì dove sono: una situazione di pressochè totale immobilismo.

Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito praticamente impotenti ad un inanellarsi consecutivo di controriforme che, abilmente spacciate per “indispensabili ed inevitabili”, hanno ottenuto come unico risultato la drastica perdita del potere d’acquisto di stipendi e pensioni ed un generale peggioramento delle condizioni di vita delle persone. Ritengo infatti una riforma tale solo nel caso in cui vada a migliorare lo status di cose esistenti, non certo quando va in senso peggiorativo.

Siamo arrivati infatti al paradosso in cui i figli hanno condizioni di vita e prospettive sensibilmente peggiori dei padri, vivendo il futuro più come una minaccia che come una promessa: in pratica una generale sensazione di incertezza diffusa.

Con le premesse di cui sopra e considerati i risultati di governo precedenti di entrambi gli schieramenti politici, non vedo profilarsi all’orizzonte un’ormai improcrastinabile inversione di tendenza, che porti ad affrontare e risolvere con determinazione ed efficacia i numerosi problemi esistenti della società civile, per dare un futuro migliore alle giovani generazioni e migliorare lo stato di cose attuale per tutti.

Rispondendo quindi all’inquietante interrogativo iniziale dico che forse sto diventando qualunquista, ma allo stato odierno dei fatti non saprei veramente se e chi votare: sembrano proprio tutti negativamente uguali…mentre noi siamo sempre più disorientati.

E’ una triste considerazione, ma purtroppo è così. Ecco quindi spiegata anche la ragione del grande successo di popolo di alcune (lodevoli ed utili, a mio avviso) iniziative di personaggi non politici come Beppe Grillo, che vanno ad inserirsi proprio a riempimento del drammatico vuoto di cui tutta la politica oggi sembra pervasa.

Vogliamo chiamarla antipolitica? Anteporre “anti” ad una parola presuppone la sua negazione: chi rappresenta allora oggi in maniera più aderente questo concetto: chi si batte per una società migliore invocando una gestione della res publica più efficiente e trasparente, oppure gli uomini politici attuali che non fanno assolutamente il mestiere per cui sono profumatamente pagati con i soldi dei contribuenti (leggasi noi), preoccupati solo di difendere strenuamente i loro ingiusticabili privilegi e continuando per giunta a mantenere un atteggiamento chiuso, distante ed autoreferenziale??

Ai lettori l’ardua sentenza.